Vari sono gli itinerari che si possono scegliere nei 520 km. di canali
navigabili tutti collegati tra loro come una ragnatela.
Dalla nostra base di Torretta, percorrendo l'Idrovia padana che collega i
laghi mantovani allAdriatico, in 3h30 possiamo raggiungere Mantova.
In circa 6h si arriva a Porto Levante, sul mar Adriatico oppure ad
Albarella, in 7h possiamo ormeggiare in una delle marine in centro alla storica
Chioggia, per poi il giorno dopo esplorare la laguna veneta, visitando la
magica isola della Pellestrina. Proseguendo si può arrivare ed osservare la
faraonica costruzione del MOSE che preserverà Venezia.Costeggiando le case si incontrano i pescatori del Lido e si può decidere
di farmarsi per un "cicchetto", tipico spuntino veneziano.
La gita prosegue per Burano e volendo fare una esperienza di pesca turismo a
bordo di un peschereccio lagunare ,basta prenotare presso la cooperativa SMarco
per poi continuare per Murano o altre isole storiche e poco conosciute dal
turismo di massa.
Tutto questo si può fare tranquillamente in un week-end. Avete ancora
tempo? Bene, potete proseguire alla volta di Padova facendo la riviera del
brenta e visitare le nostre bellissime ville venete invidiate da tutto il
mondo, osservandole da un punto di visione diverso da quello fino ad ora
conosciuto. Altrimenti, passando per il canale che va da Punta Sabbioni al
Cavallino, potete arrivare fino a Jesolo e se per caso sarà l'ora del tramonto
vi troverete proiettati su una dimensione surreale tale da non sembrare più di
navigare sull'acqua, ma sospesi tra i raggi solari che ti avvolgono e lì si
capisce (forse) che non c'e' niente di più importante di ciò che si sta
osservando.Tornando con i piedi per terra e se si vuole prolungare questo magico
momento, potete attraccare alla
banchina adiacente al municipio del Cavallino e cenare presso il
ristorante INCONSERVA, magari sulla terrazza, per brindare al termine del
tramonto del sole dietro l'isola di Burano.Lasciatevi consigliare dagli chef, che proporranno solo il meglio.
Abbandonate ogni pensiero, la barca ce l'avete a 20mt e potete rimanere per la
notte.
Al mattino seguente potete riprendere il viaggio verso Jesolo lido, che
dista soli 10 minuti e decidere per un ormeggio temporaneo nella zona del faro.
Qui le opzioni sono molteplici: una passeggiata lungo il Lido, utilizzando le
bici che avete a bordo oppure con mezzi pubblici, oppure una sosta per una
notte di mondanità.Per chi decide di ripartire, si può risalire il fiume Sile scegliendo,
strada facendo, se
proseguire fino alla bella città di Treviso oppure svoltando a destra in
direzione di Caorle, deliziosa cittadina marinara. Lì potete ormeggiare la
barca nella marina che si trova a 100mt dal centro storico, che vale la
pena visitare, perché ha un fascino molto particolare, ben miscelato tra
antico e moderno. Qui avete limbarazzo della scelta tra ristoranti e lounge
bar, con una raffinatezza mai trovata, se non saltuariamente, in nessunaltra località turistica. Anche in questo
caso a voi la scelta per quanti giorni rimanere. Proseguendo si può esplorare
la laguna di Caorle ed i suoi Casoni, tipiche case in canneto dei pescatori
locali, oppure lisola di Brussa, incontaminata e preservata in un parco
naturalistico, che vi porta in una dimensione di pace e di benessere di
lontani luoghi tropicali con spiaggia selvaggia e boscaglia. E se volete
proprio emulare un naufrago, potete spiaggiare direttamente con
il catamarano e percorrere i sentieri allinterno delloasi. Dobbligo la
macchina fotografica e relativo megaobbiettivo, per immortalare, da una delle
varie postazioni, la fauna abbondante.
Circumnavigando lisola vi potete fermare per rifocillarvi presso la
darsena del ristorante Mazarak e degustare il loro menù di piatti della
tradizione locale e visto che il ristorante ha anche una pista di
atterraggio per ultraleggeri (se non si ha più tempo per proseguire verso
Bibione, la laguna di Grado, Udine o Trieste, sempre per acque interne) si può
anche decidere di ritornare alla nostra base via aerea al vicino
aeroporto turistico di Vangadizza. Penseremo noi al recupero del Camperboat e
sarà nostra premura riportarvi presso la nostra sede dove troverete la vostra auto
rimasta al coperto nellarea sorvegliata, oppure accompagnarvi alla stazione
ferroviaria di Legnago, o in unora allaeroporto internazionale di
Verona-Villafranca.
Altro itinerario molto interessante è prendere la
deviazione presso la biconca di Volta Grimana ed entrare nel fiume Po ,
che in questo punto diventa enorme come in un grande lago con tanto di isole
nel suo centro frequentate da pescatori Rambo in abbigliamento mimetico,
attrezzati con canne di una lunghezza incredibile, posizionate a mo di
contraerea che mi hanno fatto riflettere sul motivo di così tanto schieramento.La risposta è arrivata alcuni minuti dopo ,durante la navigazione su questo ramo del Po
denominato Po di Venezia, sentivo dei colpi sullo scafo della barca.
Inizialmente ho pensato a pezzi di legno galleggianti che impattavano, ma non
vedendoli, mi sono girato verso il motore per un ulteriore controllo ed ho
visto una cosa che mi ha molto impressionato. Gruppi di pesci di colore
argenteo e di buona taglia che saltando fuori dallacqua cercavano di salire
sulla barca sbattendo però contro la fiancata,creando il rumore che
già da un po stavo sentendo. La cosa è continuata ancora per alcuni minuti e
non riuscivo a spiegarmi il motivo di questo comportamento. Non potevo pensare,
vista lora di pranzo, che qui i pesci volessero saltare direttamente nel mio
barbecue!! La curiosità mi ha indotto a telefonare a mio fratello (provetto
pescatore) per chiedere una spiegazione e lui mi ha detto che per pescare quel
pesce è necessaria unesca luccicante. Allora ho capito che molto probabilmente
il mio nuovissimo scafo color alluminio a creava quel luccichio che tanto li
attirava.. Strano, ma IO ero la loro preda. Penso che una cosa del genere non
mi succederà mai più, però il ricordo rimarrà per sempre indelebile nella mia
mente.
Proseguendo si arriva al villaggio dei pescatori della
Pila, ultimo baluardo prima del mare, oppure deviando ancora e prendendo il Po
delle Tolle, al villaggio Barricata, immensa struttura turistica immersa
nelle sterminate campagne.Barricata è dotata di Marina, dove potrete ormeggiare
ed accedere a tutti i servizi. Molto belle da vedere sono delle case
galleggianti multi colorate e costruite dagli stessi abitanti. Incredibile è il
ponte girevole, che permette di arrivare ad un isolotto adibito a spiaggia con
tutti baracchini con servizio, che restano aperti anche la notte dando la
possibilità di ascoltare musica e sorseggiare un drink a piedi nudi sulla
sabbia ancora calda. Inutile sottolineare unatmosfera ormai perduta stile anni
50!
A poche centinaia di metri un'altra spiaggia
semiselvaggia chiamata spiaggia delle conchiglie (appunto perché se ne possono
trovare centinaia di tipi e forme passeggiando nel bagnasciuga). Questo è
linizio della grande sacca Scardovari, dove viene praticata la mitilicoltura. Sembrano campi agricoli, con tanto di baracche su palafitte di
bella forma che servono ai pescatori/coltivatori per insaccare vongole e peoci
che poi verranno in seguito portati alle cooperative. Con il Camperboat potete
entrare in questa sacca, ovviamente rispettando i canali navigabili, per poi
tirare dritto sottocosta ammirando spiagge completamente deserte come lisola
dei Gabbiani, o del Bacucco.
Ecco che si arriva allisola dellAmore, dominata da
una struttura adibita a faro e ristorante per i visitatori che trasportati
da motonavi vanno a visitare il parco del delta Po, un habitat incontaminato,
con tutte le sue specie faunistiche. Qui e di rigore una sosta nel porticciolo
adiacente al ristorante per fermarsi a degustar il menù di pesce di ottima
qualità, servito con la semplicità tipica degli abitanti di questa zona.
Proseguendo sempre sottocosta, si arriva a Porto
Garibaldi e prendendo il canale di entrata si prosegue fino alla cittadina di
Comacchio famosissima in tutto il mondo per le anguille, unica fonte di reddito
del passato. Ora restano solo vecchie fabbriche adibite a museo.
Da non perdere i tre ponti dove ogni anno allinizio dellestate
viene fatta una famosa sfilata di moda in uno scenario magico. Fatta la visita
di rito di questa meravigliosa cittadina, si può proseguire in direzione della
città di Ferrara oppure, se si ha tempo, di Ravenna. A Ferrara cè un ormeggio
nei pressi del centro storico che dà la possibilità di fare una gita percependo
ancora la presenza della nobile dinastia degli Estensi.
Sempre navigando il Po di Volano, si arriva
allaltezza di Pontelagoscuro e si prosegue verso monte fino alla confluenza
del fiume Mincio e decidere di andare verso Cremona, Piacenza, fiume Adda,
Olio, Ticino etc., oppure, dopo la conca di Governolo, proseguire fino ad
arrivare nei laghi mantovani.
Altra alternativa, sempre imboccando il fiume Mincio,
è virare a destra .Si entra
nella biconca di S. Leone, mastodontica
costruzione degli inizi 900, ancora con il primato di essere la più grande
chiusa di tutta Europa. Questa è la strada del ritorno e dopo 1h30 si arriva,
con un bagaglio meraviglioso di emozioni, alla base di partenza presso la
Darsena di Torretta .
Durante i saluti non dovete piangere, perché noi saremo sempre lì ad
aspettarvi per farvi immergere ancora una volta in una dimensione sconosciuta,
oppure quando la vita lo permetterà , di farvi provare lemozione di provare
unesperienza nuova in una delle nostre case galleggianti autonome parcheggiate
in solitario dove Voi volete per il periodo che Voi volete.
P.S. Attenzione: riprendere lauto significa riadattarsi alla guida con
tutte le sue regole stradali. E quando incrocerete gli altri automobilisti, non
scambiateli per dei pazzi furiosi! Voi siete cambiati, perché siete rimasti per
un po di tempo a stretto contatto con la natura, avete ripreso i ritmi
ancestrali dimenticati che ora però avete riscoperto e che non dimenticherete mai
più. Arrivederci. G.B.